Partenza: Frazione Buccella di Vigevano; coordinate 45°20’51.2″N 8°50’58.2″E
Distanza totale: 7 km
Tempo di percorrenza: 2h e 20min
Facile anello che percorre argini di suggestivi canali, boschi rilassanti e spiagge di candidi sassi per andare alla scoperta delle “streghe” del Ticino.
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Anello delle Streghe
PER CHI SI MUOVE CON LA FAMIGLIA: adatto a bambini così piccoli da esser portati in spalla e bambini più grandicelli, non per passeggini; fermarsi a leggere i pannelli didattici del parco; lungo il Ramo delle Streghe creare una torre di sassi bianchi sulla spiaggetta e inventare una fiaba in prossimità degli alberi cresciuti “in simbiosi”; osservare le farfalle nel loro giardino.
PER CHI CERCA UNA PASSEGGIATA BENESSERE: respirare a fondo e fare molte pause lungo l’alzaia del naviglio Sforzesco, ascoltando il mormorio lieve dell’acqua; rallentare il passo mentre si percorre il sentiero che segue il corso del Ramo delle Streghe, avvicinandosi spesso alle rive; ascoltare i rumori del bosco dopo il guado dell’isola Ochetta.
IL PERCORSO
Proseguiamo lungo la strada asfaltata così da superare la frazione Buccella caratterizzata da una chiesa settecentesca. La frazione è una tipica cascina a corte chiusa, interamente cintata da un muro e con un sontuoso portale d’ingresso, e che si dice sia stata fondata nel XII secolo. Sulla destra si possono invece notare i ruderi di una antica cappella, ormai completamente distrutta. Subito dopo arriviamo a Strada Ramo dei Prati, evidenziata da un pannello del Parco. La prendiamo verso destra, in leggera discesa, entrando nei confini del Parco del Ticino. Subito dopo una sbarra che vieta l’accesso dei veicoli ecco un ponte che permette di attraversare il naviglio Sforzesco costruito tra il XIV ed il XV secolo, che prende origine dal Ticino.
Da questo punto comincia l’anello e deviamo subito a sinistra seguendo il sentiero che ne percorre l’alzaia, risalendone la corrente lungo un percorso molto piacevole e suggestivo tra lo scorrere continuo dell’acqua e la vegetazione che borda il tracciato, caratterizzata da acacie, pioppi e querce, tra cui alcune di dimensioni notevoli e suggestive.
In maniera tranquilla si arriva così alla curva di una strada sterrata. Il percorso prosegue verso destra ma con una brevissima deviazione verso sinistra si raggiunge un secondo ponte sul naviglio Sforzesco, con alcuni pannelli didattici del Parco.
Tornati al bivio, proseguiamo sulla sterrata in discesa che porta verso alcuni campi aperti. Appena finisce la discesa si troverà un cartello che indica “anello delle streghe” verso destra. Non va seguito ma si tiene la sinistra lungo la sterrata che passa davanti al Fly Fishing Club Vigevano del Ramo dei Prati per poi tenere la destra lungo la pista erbosa. Percorrendola fino in fondo ci si affaccia sul Ramo delle Streghe, una derivazione del fiume che scorre più lentamente permettendo la crescita di numerose specie acquatiche come la ninfea, il ranuncolo d’acqua e l’iris giallo, oltre a dare riparo a molte specie di volatiti, anfibi e rettili. Prima di questo punto di vista il percorso prosegue imboccando un evidente sentiero sulla destra che taglia in mezzo al prato; all’altezza di un cespo incolto si biforca ma la direzione è indifferente poiché si riuniscono poco più avanti proseguendo lungo il corso del ramo delle Streghe.
Inizia il tratto più bello e suggestivo, attraverso un fitto bosco soprattutto di ontani, salici, pioppi e robinie. Seguendo le tracce che si staccano verso sinistra si arriva ad alcuni affacci sul corso d’acqua, in particolare merita una sosta una sorta di spiaggetta formata da sassi bianchi da cui lo sguardo si allarga a destra e sinistra.
Se si cammina con bambini, apprezzeranno in particolare una sorta di rientranza sulla sinistra in cui sorgono tre alberi di notevoli dimensioni, in cui uno ha inglobato nel tronco un ramo del secondo: facile immaginare che siano tre streghe trasformate così da qualche incantesimo non riuscito. Via alla fantasia e inventate la storia più bella!
Il sentiero porta così piacevolmente ad allontanarsi dall’acqua e passato un ponte presso la Lanca del Lupo, altro nome suggestivo che evoca racconti fantastici, si trova un altro piccolo affaccio con alcune tipiche imbarcazioni, strette e lunghe. Pochi passi e si è su una sterrata dove continuiamo verso sinistra superando un piccolo Giardino delle Farfalle. Non sembra ma a destra, al di là del fitto bosco, si trova l’alzaia che abbiamo percorso in precedenza. Un cartello ci manda di nuovo a sinistra e seguendo il corso di un canale oltrepassiamo un piccolo stagno per arrivare al guado dell’isola Ochetta, creata dal fiume Ticino e dal ramo delle Streghe, che nel periodo invernale offre rifugio a numerose specie di volatili. Proprio dopo questo guado si apre una radura con alcuni tavolini, per poi proseguire sempre su ampia sterrata nel bosco fino ad un evidente bivio. Se si tiene la destra si torna subito al primo ponte attraversato sul naviglio Sforzesco, ma si suggerisce di prendere a sinistra e proseguire fin oltre la sbarra di accesso fino ad arrivare su una strada sterrata. La si segue verso destra passando in prossimità della cascina Mulino del Longo. Un ponte ci fa attraversare la Roggia Bredna e in salita si raggiunge una delle chiuse del Partitore della Buccella, dove il naviglio Sforzesco si divide in due rami. Senza attraversare il ponte si prende il sentiero a destra che si porta sull’alzaia del naviglio Sforzesco per poi guidarci al primo ponte attraversato all’inizio dell’anello, da cui si ripercorre la strada già fatta all’andata, per tornare al parcheggio.