
Partenza: parcheggio della Lanca di Ayala, via Aguzzafame, coordinate 45°19’09″N 8°54’37″E
Distanza totale: 4,6 km
Tempo di percorrenza: 1h 30min
Suggestivo e rilassante percorso a doppio cerchio per una “immersione” nella tranquillità del fiume Ticino e della sua ricca fauna.
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Lanca di Ayala
PER CHI SI MUOVE CON LA FAMIGLIA: per tutti ma non passeggini; avvistamento di avifauna; mettersi alla prova lungo il percorso vita; leggere i pannelli didattici; fare a gara per scegliere la barca più colorata.
PER CHI CERCA UNA PASSEGGIATA BENESSERE: camminare a passo lento nelle zone boscose; ammirare i pioppi patriarchi presso l’area picnic della lanca; ascoltare il mormorio impetuoso del Ticino; osservare in silenzio la ricca avifauna.
IL PERCORSO
La parte più “difficile” del percorso è raggiungere il parcheggio poiché la strada di accesso è alquanto stretta ma, per fortuna, dove manca la vista è a senso unico.
Una volta al parcheggio si prosegue tenendo l’acqua alla nostra sinistra, superando l’ingresso di un eco-camp, e percorriamo una larga carrareccia (cartelli E/1 e PV) che si snoda placida e sinuosa lungo le rive prima della Lanca di Ayala, poi del fiume Ticino.
Tra salici e pioppi neri si aprono a tratti punti di vista sul fiume ed è facile avvistare la numerosa avifauna che spazia dai cormorani ai cigni, passando per garzette e germani reali.
Ci teniamo lungo il corso d’acqua finché una netta curva vero destra ci porta in prossimità del canale Roggia Castellana. Non lo si attraversa ma prendiamo l’ampia pista erbosa a destra che seguendo i pali della luce ci porta attraverso il bosco fino ad affacciarci su campi aperti con la sagoma di alcune cascine che interrompono l’orizzonte. Andiamo ancora a destra sulla sterrata che seguendo la Roggia Castellana Vecchia ci riporta al parcheggio.
Seguiamo ora la strada sterrata superando la capanna Amatori Ticino, e giunti all’altezza di una sbarra, che delimita un parcheggio privato, teniamo la sinistra seguendo il senso unico di uscita dal parcheggio per le vetture, attraversando di nuovo una zona fittamente boscosa, arrivando così all’incrocio con la strada asfaltata. Prendiamo a destra la sterrata che prosegue tra le risaie inoltrandosi all’aperto. Inizialmente bassa, la via si alza leggermente facendoci passare su un’alzaia tra le risaie, con lo sguardo che può allargarsi tutto attorno.
All’incrocio con una pista erbosa si vedono sulla sinistra i ruderi della cascina Braghettona mentre noi andiamo a destra, passando davanti ad un suggestivo albero morto dal colorito candido.
Sulla destra si allungano i campi, a sinistra la fitta vegetazione ci divide da un corso d’acqua che si lascia intravedere a tratti e con passo lento arriviamo ad una sbarra che delimita un parcheggio riservato. Pochi passi e siamo sulle rive della Lanca di Ayala, una rientranza del Ticino utilizzata in tempi lontani come base di partenza dai cercatori d’oro, poi sfruttata come cava, e oggi porto per le imbarcazioni fluviali, recuperato in modo intelligente nascondendo in maniera opportuna le strutture non asportabili (per esempio, l’albergo per gli insetti era una cabina elettrica).
Un posto idilliaco, da evitare nelle calde domeniche estive poiché meta per grigliate ma che nelle altre stagioni, soprattutto i freschi autunni, diventa un paradiso per il relax.
Vi si trova una tettoia con tavolini e un’area con attrezzi ginnici, mentre le colorate barchette ormeggiate ai pali lungo la riva danno un acceso tocco di colore.
Nel tempo erano stati allestiti anche un bosco didattico con pannelli e un anello faunistico con sagome di animali ma, purtroppo, queste due aree avrebbero bisogno di un bel po’ di manutenzione che, ci auspichiamo, avvenga in tempi brevi.
Tenendo la destra, passando davanti all’area del percorso vita, si raggiunge la punta della penisola che delimita la lanca, tra silenziosi pioppi neri, andando alla scoperta di angoli per poi arrivare al banco ghiaioso da cui affacciarsi sulle acque più turbolente del Ticino e sulle spiagge della riva opposta, ricche di avifauna.
Tornati quindi indietro si va verso un’ampia tettoia e seguiamo la sterrata di accesso al parcheggio riservato fino alla sbarra oltre la quale, andando a destra, facciamo in breve ritorno al punto di partenza.